Il romanzo illustra in maniera emblematica l’angosciosa atmosfera di ottusità, ipocrisia e aggressività che pone, senza via di scampo, vittime e colpevoli sullo stesso piano. L’autrice descrive questa miseria tramite un linguaggio impulsivo ed espressivo. Con parole brusche, spigolose, provocatorie, dirette e frasi che inceppano in incertezze grammaticali dà voce soprattutto al muto smarrimento della bimba; rappresenta questa dura realtà accentuandone i tratti in modo radicale. La stessa Mariella Mehr proviene da una famiglia di nomadi, che venne smembrata negli anni Cinquanta nell’ambito dell’azione «Bambini della strada».
(Beat Mazenauer, trad. di Paola Gilardi)
Traduzione del titolo: Daskind
Effigie edizioni, Milano 2006
ISBN: 3-312-00210-9