La narrazione in prima persona di questo racconto prende forma in un incessante vagare di Abel nel cuore o ai margini della metropoli inglese. L’uomo si rifugia in un albergo di infima categoria che offre riparo, in un edificio adiacente, ai rifugiati in cerca d’asilo. È in quell’albergo che Abel prepara il suo espolosivo, è lì che sprofonda nei fumi dell’alcol ed è lì che ripercorre gli anni della sua infanzia. Mentre tenta di salvare il rapporto con Lizzie, la compagna inglese, Abel si trova a fare i conti con la propria storia familiare e con la sua identità. Ricorda la macelleria dei genitori ad Arles e l’esproprio di cui, come altri commercianti del quartiere sono stati vittime; episodio, questo, da cui suo padre non si è mai più ripreso. Abel ripensa anche al suo arrivo in Inghilterra, dove gli è stato offerto un lavoro a cui mai avrebbe potuto ambire in Francia.
Philippe Rahmy firma un romanzo avvicente fin dalle prime righe. La tensione della trama viene mantenuta sino alla fine. Nella dettagliata narrazione dell’intimo vissuto di un personaggio che si smarrisce, Philippe Rahmy riesce a trattare in maniera convicente l’attualità. Dal libro emerge uno guardo cupissimo su questo nostro mondo globalizzato, sguardo che tuttavia non ha perso la fiducia nell’umano. (ng)
Premi federali di letteratura 2017
«Allegra» di Philippe Rahmy è un romanzo allucinato, dove le violenze di un’epoca cozzano tra loro sullo sfondo di una Londra crepuscolare e rude. Alta finanza, potere, precarietà, identità contrastanti, estremismo, terrorismo, amore, lutto e follia. L’eroe, Abel, supera questi elementi come fossero prove. Il gioco romanzesco, labirintico, sembra a torto non condurre in alcun luogo, mentre le immagini letterarie intense, scottanti e forti s’imprimono a lungo nel cervello dei lettori. (Giuria federale della letteratura)
Editions La Table Ronde, Paris 2016
ISBN: 978-2-7103-7856-3
«Shanghai n’est pas une ville. Ce n’est pas ce mot qui vient à l’esprit. Rien ne vient. Puis une stu…