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«So ein Raubfisch hat einen kleinen Fisch schon im Mund, er frisst ihn aber nicht, weil der ihm die Zähne putzt? Das ist zu pädagogisch, um wahr zu sein.»
Nella hall di transito sterile dell'aeroporto i passeggeri aspettano la coincidenza. Tra loro c'è Elis, una fotografa per cui il transito è diventata la sua condizione di vita principale. Essendo sempre in giro, la relazione che aveva con un pilota non meno stabile si è volatilizzata. Ma Elis non sa se volerlo rimpiangere davvero. Più profondi sono i sentimenti di un professore di biochimica sistemato nell'area fumatori con una bottiglia di whisky. In un soliloquio si lamenta del fatto che sua moglie l'ha lasciato dopo trent'anni di matrimonio.
Un terzo personaggio si muove in questo spazio, Tobias. Anni fa ha montato l'attrazione dell'aeroporto, un enorme acquario con una scogliera corallina autentica, ora lo racconta ai passeggeri in attesa. Angelika Overath nel suo nuovo romanzo ci avvicina a personaggi in cerca di un nuovo luogo in cui vivere. Mentre il professore spofonda sempre più nel suo delirio, Elis e Tobias cominciano a raccontarsi le proprie storie. Lei parla dei viaggi e lui le spiega il mondo dei pesci. L'acquario è un istituto pedagogico con cavallucci marini timidi che fanno partorire al maschio e hanno amicizie simbiotiche con gli altri abitanti della scogliera. Il dialogo tra i due personaggi resta sospeso tra attrazione ed estraneità. L'autrice riesce a immortalare questa condizione futile in modo fine e minuzioso.
(Beat Mazenauer, trad. di Anna Allenbach)
Traduzione del titolo: Flughafenfische
Keller Editore, Rovereto 2013
ISBN: 978-88-89767-40-5